‘L’arte di vincere’ – regia di B. Miller con Brad Pitt – La versione di Barney
‘L’arte di vincere’ – regia di B. Miller con Brad Pitt. 2011 – La versione di Barney
L’arte di vincere nel gioco, nella vita e nel lavoro. Un film da cui trarre spunto per capire come pensare in modo diverso sia tante volte la strada vincente e talvolta la più economica.
Manager e imprenditori, quante volte ci siamo trovati nelle condizioni di partecipare ad una competizione sleale: piccoli Davide contro grandi Golia! Piccole organizzazioni con modesti mezzi, in partita contro grandi concorrenti con risorse pressoché illimitate (almeno all’apparenza). Era sleale anche quando ci siamo trovati a giocare nella squadra dei Golia.
Imparare a vincere
Ci sono sfide che non puoi vincere, ma ci sono regole che puoi cambiare. Aspetto questo che può essere applicato a tantissime sfere della vita. È questo infatti l’insegnamento del film “L’arte di vincere”, tratto dal libro Moneyball: The Art of Winning an Unfair Game di Michael Lewis, a sua volta tratto da una storia vera.
Non vi svelo il finale ma vi do qualche motivo per guardarlo (e riguardarlo, come ho fatto io). Il film narra la storia di una squadra di baseball, la Oakland Athletics, e del loro general manager, Billy Beane, che si trova a gestire le competizioni con uno scarso budget. “Ci sono le squadre ricche, quelle povere, poi venti metri di m… e poi ci siamo noi!”, così fotografa la situazione il general manager. E come se non bastasse, la Athletics cede sangue, i suoi migliori giocatori, alle squadre più ricche.
Pensare in modo diverso
La prima soluzione (quel tipo di soluzione che va sempre spuntata) è quella di chiedere un budget più alto per rimpiazzare i giocatori persi e per rafforzare la squadra. Immaginiamo la risposta.
La seconda soluzione è pensare in modo diverso. Ed è proprio quello che fa il GM della Oakland Athletics: trova il modo di farlo nel modo di valutare e di acquistare giocatori, e nella strategia per la vittoria. Cosa c’è che non va nel modo di pensare corrente? “Si acquistano giocatori. Si dovrebbe acquistare la vittoria*” (*attraverso l’acquisto mirato dei giocatori. A scanso di facili fraintendimenti nostrani. nda).
La Oakland Athletics rovescia il paradigma di quel mondo. E sorprende tutti. Io l’ho trovato intrigante, ne consiglio la visione.
I tool per vincere con arte
Ha una qualche correlazione con BusinessRM a cui questo blog, in fondo in fondo, è dedicato?
Sì, molte correlazioni. A partire dalla diversa attenzione alle risorse, al gioco di team, alla valorizzazione di ciascuno per quello che è capace di dare (sempre molto di più di quanto lasciano passare i pregiudizi). E il ruolo della “struttura” nel cambiamento, nel film rappresentata magistralmente dall’allenatore. E il budget, che è un falso problema: è soltanto, vivaddio, un vincolo!
Ma, soprattutto, dal cambio di paradigma che esso comporta: in BusinessRM il modello organizzativo è in cloud, non sulla carta. Con l’avvertenza che non è un tool in più: è l’ambiente digitale che integra tutti i tool aziendali. E la squadra si concentra sul lavoro, quella parte del lavoro che giustifica la presenza di persone capaci e motivate.
Il titolo? “L’arte di vincere” lo vorrei come payoff di BusinessRM.
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