Smart working: solo per un periodo o per tutta la vita?
Smart working: solo per un periodo o per tutta la vita?
Sono tante le aziende che hanno deciso di proseguire con lo smart working. Le grandi multinazionali hanno optato per uno smart working strutturale, tanto da considerarlo anche dopo l’auspicata scoperta del vaccino anti-Covid. In questo articolo valutiamo le opzioni di questo nuovo modo di lavorare.
Il colosso di Google ha deciso che lo smartworking proseguirà fino all’estate del 2021. Anche Leonardo ed Eni hanno cambiato rotta nelle loro modalità di lavoro. Queste realtà hanno optato per uno smartworking strutturale, tanto da considerarlo anche dopo l’auspicata scoperta del vaccino anti-Covid.
Lo smart working ai tempi del coronavirus è stato forse per noi italiani una novità, e per certi versi, potremmo dire lo stesso anche per le grandi imprese, italiane ed estere.
Il Corriere in un recente articolo dal titolo “Grandi imprese e smart working una via per «studiare» il lavoro” sottolinea:
Quella che era stata una misura di sopravvivenza varata in poche ore sotto l’incalzare dell’emergenza non solo verrà confermata nelle fasi successive della pandemia — come l’imminente autunno — ma diventerà una nuova modalità organizzativa del lavoro degli anni Venti.
Certo, non si mette in dubbio il fatto che lo smart working sia stata considerata vitale per molte attività, ma non può essere considerata l’unica modalità accettabile in risposta alla pandemia. Anzi. Ci sono tanti lavori che necessitano di personale in presenza, e tanti sono anche i fattori che possono incidere sulla scelta di non adottare modalità di questo tipo. Ma in altri casi, lo smart working è sembrato e sembra ancora funzionare.
Google: un altro anno di smart working
In merito alle scelte prese da Google, circa 200 mila fra i suoi dipendenti e collaboratori lavorerà da casa per un altro anno. “Il colosso del web ha preferito indicare una tempistica lunga per consentire una più semplice gestione degli impegni scolastici dei figli o le scelte sugli immobili da parte degli impiegati.”, riporta Hwupgrade. Certo, anche qui non si mette in dubbio che ci siano tanti vantaggi e altrettanti svantaggi in merito al procedere con questa modalità, ma viene spontaneo chiedersi: c’è una possibilità che Google ci abbia visto lungo? E se diventasse una nuova modalità di lavoro a lungo termine? Ad esempio, per tutta la vita dell’azienda?
Smart working per periodi più lunghi: sì o no?
Noi rispondiamo: “Sì”. Anche se, crediamo utile ricordare il responso di una recente ricerca commissionata da Citrix a CensusWide su un campione di 3700 dirigenti di aziende IT dislocati in 7 paesi del mondo. In questo articolo de La Repubblica infatti si legge: “Per proseguire nel lavoro da remoto per periodi più lunghi e forse per sempre, ci vogliono ulteriori strutture e nuove soluzioni.”
Ebbene, risulta anche per noi impossibile pensare che il lavoro agile possa essere efficace se non nel momento in cui venga fatto il primo passo in avanti in favore di una migliore infrastruttura IT. E a tal proposito, nel medesimo articolo si evince la volontà di migrare verso il modello Cloud e di introdurre “nuove piattaforme digitali per consentire il lavoro da casa ai propri dipendenti”.
Esatto. Il lavoro agile necessita di piattaforme digitali per sopravvivere.
Per chi non ne fosse a conoscenza, una piattaforma digitale è un’infrastruttura digitale in grado di connettere tra loro sistemi diversi ed esporli agli utenti attraverso interfacce semplificate ed integrate, generalmente un’app mobile o un sito web.
E noi abbiamo scelto SweetHive. SweetHive è l’innovativa piattaforma di collaborazione che rende unico l’ambiente di lavoro per le esigenze di scuole primarie, musei, aziende [con BusinessRM], scuole di formazione. Perché? Vieni a scoprirlo anche tu.