Come affrontare le sfide per una startup: 3 tips da non sottovalutare
Come affrontare le sfide per una startup: 3 tips da non sottovalutare
Sono tante le sfide che una startup deve affrontare. Molto spesso, sono proprio queste a spaventare e a bloccare l’idea imprenditoriale sul nascere. In quest’articolo troviamo 3 aspetti che non devono assolutamente mancare per far sì che l’idea diventi realtà.
Quante volte abbiamo sentito dire: “Tra il dire e il fare, c’è di mezzo il mare”. Il detto è esplicativo di per sé: non sempre un’idea, un pensiero rivolto al desiderio di realizzare qualcosa, è sufficiente per portarla avanti. Sono necessari sacrificio, resilienza e avere chiaro il motivo per cui si intende fare una determinata azione.
Per una startup, questo di certo non è una novità. Molti startupper iniziano, provano, e abbandonano. Ecco alcune tips vincenti per disporre di quella metodologia necessaria per affrontare nel tempo le sfide per una startup.
1. Team vincente e, se possibile, internazionale
Non a caso il primo aspetto da evidenziare, un team forte, coeso, con chiare le idee e prospettive del proprio e altrui lavoro è di vitale importanza. Non solo in una startup, ma in generale in qualsiasi organizzazione. E se vi è anche quel briciolo di internazionalità, ancora meglio. Essere parte di un team internazionale significa capacità di comprendere nel bene o nel male i limiti altrui, significa apertura mentale verso nuovi punti di vista, significa capacità di ascolto e condivisione. Tante nuove scoperte vi attendono!
Se vuoi scoprire come avere un team motivato, leggi anche quest’articolo.
2. Comunicazione efficace
Ogni organizzazione ha un suo core business, che può essere di prodotto o servizio. La comunicazione online e offline del prodotto e/o servizio è per taluni versi ancor più fondamentale dello stesso: se è efficace, se è emozionale e altrettanto rivolta al target di riferimento, allora il match è fatto. Altrimenti, tutto lo sforzo fatto sul prodotto e/o servizio viene meno, perché non comunicato e lascia il tempo che trova.
3. Coraggio
Non meno importante, vi è il coraggio. Aver coraggio è dote di pochi. Riporto una frase pronunciata di Roberto Baggio dopo aver sbagliato il rigore contro il Brasile nel 1994:
I rigori li sbaglia solo chi ha il coraggio di tirarli.
Esattamente. Una startup non ha paura di sbagliare, perché se così non fosse, ecco che il proverbio scritto poco fa avrebbe il sopravvento. Ci vuole coraggio, anche solo per iniziare.
4. Dall’idea al prodotto
In un articolo, Danilo Rea, il fondatore di SweetHive, racconta com’è nata l’idea della sua startup. Si trovava a Wuxi, in Cina, e, potendo guardare la città solamente dalla sua stanza d’albergo a causa di una brutta influenza che lo obbligò a letto, rimase colpito da come le case, le imprese, le scuole, e dunque le organizzazioni, fossero in qualche modo interconnesse tra loro. Ecco che nasce SweetHive, la piattaforma collaborativa che, con i suoi alveari digitali, raccoglie e contestualizza tutte le informazioni e documenti in un unico flusso di comunicazione.
Da allora, non ha mai escluso la presenza di sfide e difficoltà lungo il suo percorso, eppure l’aver avuto (e l’avere tutt’ora) chiarezza d’insieme, determinazione, coraggio ha fatto sì che la piattaforma collaborativa SweetHive potesse prendere piede. Tutte caratteristiche che devono essere sviluppate e che, purtroppo, o per fortuna, non sono mai innate.
E cercando di cogliere sempre le sfide di ogni momento, la piattaforma SweetHive oggi si è sviluppata tanto da offrire servizi dedicati alle scuole ed enti di formazione, alle aziende, ai produttori alimentari, ai musei. E come è riuscita a crescere? Confidando in un team internazionale, avendo coraggio, cercando il miglior modo per comunicare e, infine, avendo un occhio di riguardo verso le esigenze del mercato.